Srl o Srl semplificata? Cosa conviene davvero quando si parte
- Studio Brandi
- 30 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aprire una società non è una semplice formalità: è il momento in cui un’idea diventa impresa, in cui il progetto prende forma e acquista dignità giuridica. È anche il momento in cui ci si accorge che la forma che scegli — Srl, Srls o una via intermedia — non è solo una sigla, ma una decisione che condizionerà il modo in cui ti vedono banche, clienti e investitori.

Negli ultimi anni molti hanno scelto la Srl semplificata, attratti dal basso capitale. Il problema è che quella semplicità, nella realtà, diventa presto un limite. Lo statuto è standard e non si può modificare, non puoi regolare i rapporti tra soci, introdurre clausole di prelazione o diritti particolari. Per la banca, poi, la Srls vale poco. Trasmette l’idea di una struttura fragile, “provvisoria”, fatta per partire ma non per durare. Dall’altra parte c’è la Srl ordinaria, il modello “classico”. Capitale minimo 10.000 euro, libertà statutaria completa, possibilità di costruire una governance su misura, inserire patti tra soci, definire ruoli e poteri. È la forma che dà solidità, quella che apre le porte del credito, dei bandi, delle partnership. È un abito sartoriale: costa di più, ma ti rappresenta, e ti accompagna a lungo. Molte PMI italiane la scelgono proprio per questo: perché dà autorevolezza, credibilità e una struttura stabile. Ma per chi inizia, 10.000 euro di capitale possono pesare, e spesso il desiderio di partire subito porta a optare per alternative più leggere. E qui entra in gioco la terza opzione, quella che noi dello Studio Brandi proponiamo come soluzione equilibrata: la Srl a capitale ridotto. È una Srl a tutti gli effetti, con atto notarile, statuto personalizzato e piena autonomia gestionale, ma con un capitale iniziale ridotto e costi di avvio più contenuti. Permette di partire con poco, ma con la credibilità di una vera società di capitali. Si possono inserire clausole tra soci, regole di governance, quote con diritti diversi. Il capitale può anche essere inferiore a 10.000 euro, versato per il 25%, ma la struttura rimane solida e riconosciuta. È una formula pensata per chi vuole costruire qualcosa che cresca, per chi vuole essere credibile fin dal primo giorno ma senza immobilizzare risorse inutilmente. In un contesto economico in cui credibilità e organizzazione contano tanto quanto la redditività, la forma giuridica non è un dettaglio. Rappresenta il modo in cui l’impresa si presenta al mondo. Noi dello Studio Brandi accompagniamo le imprese in questa scelta partendo da un’analisi concreta: obiettivi, piani di crescita, accesso al credito, rapporti tra soci e sostenibilità fiscale. Non si tratta di compilare un modulo, ma di disegnare un modello societario che funzioni — solido, coerente, pronto a crescere. Il nostro obiettivo è creare imprese che possano durare, evolvere e presentarsi al mercato con la giusta immagine, fin dal primo giorno.
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